Apple ha annunciato il chipset A14 Bionic quando ha presentato il nuovo iPad Air 2020 lo scorso settembre; adesso, appena poco prima che la società riveli la sua line-up di iPhone 12 (che includerà anche tale chip), spuntano nuove informazioni relative all’architettura della piattaforma del SoC da parte del VP del reparto ingegneria dell’azienda, Tim Millet. L’uomo ha inoltre descritto quelli che sono gli obiettivi strategici della compagnia in merito alla produzione di chipset che possano essere versatili da iPhone a Mac e molto altro ancora.
Apple Bionic A14: il chipset più versatile dell’azienda
Tim Millet e Tim Boger (direttore Senior del marketing dei prodotti Mac e iPad), nel corso di un’intervista con Engadget, hanno parlato della struttura stessa dell’A14 Bionic, il primo SoC costruito secondo un processo a 5 nanometri; questo infatti, guadagna una quantità impressionante di transistor, ben 3 miliardi in più rispetto all’A13. Si legge in merito:
In ogni caso, il passaggio a 5nm significava che Apple aveva molti più transistor da dedicare a tutti i sistemi sul chip. Pensate: 11,8 miliardi, in aumento rispetto agli 8,5 miliardi con cui l’azienda ha dovuto lavorare nell’A13 Bionic dello scorso anno. Come ci si aspetterebbe, quell’enorme aumento del conteggio dei transistor ha fornito ad Apple i bit di elaborazione extra necessari per creare core CPU e GPU significativamente più veloci ed efficienti. Ma questo ha anche dato ad Apple la libertà di apportare miglioramenti più sottili all’esperienza complessiva di un dispositivo.
Ecco come Millet descrive il pensiero che vi è stato in Apple alla base del processo di progettazione del chip:
Uno dei modi in cui gli architetti di chip pensano alle funzionalità non è necessariamente mappare direttamente [transistor] a una funzionalità utente nel prodotto, ma consentire alla tecnologia sottostante, come il software nello stack grafico di essere in grado di sfruttare una nuova capacità nella GPU. Ciò arriverà inevitabilmente come funzionalità visiva in un gioco o in una rapida transizione nell’interfaccia utente.
Un altro incredibile salto di prestazioni è dato dal Neural Engine dell’A14 Bionic, in grado di eseguire 11 trilioni di operazioni al secondo; questo numero è quasi raddoppiato rispetto ai 600 miliardi dell’A13. Inoltre, tutto ciò è stato reso possibile dalla riprogettazione del motore neurale A14 che ora include 16 core, rispetto agli 8 con l’A13. Millet aggiunge:
Abbiamo visto l’opportunità di fare cose che sarebbero state impossibili da fare con un set di istruzioni CPU convenzionale. In teoria potresti fare molte delle cose che il Neural Engine fa su una GPU, ma non puoi farlo all’interno di un involucro stretto e termicamente vincolato.
Cerchiamo di concentrarci sull’efficienza energetica, perché questo vale per ogni prodotto che costruiamo. Rendendo questo un obiettivo fondamentale dei suoi progetti di chip, Apple non deve preoccuparsi di una situazione in cui “si è concentrata sull’efficienza energetica per il telefono [in un certo senso] che non funzionerà in un iPad Air”. Ovvio che funzionerà.
Sul tema dell’iPad, Millet e Boger hanno entrambi evidenziato che l’iPad Pro con l’A12Z ha più core CPU e GPU (8 di ciascuno) rispetto all’A14 (6 e 4, rispettivamente), quindi dovrebbe comunque offrire le migliori prestazioni per lavori grafici o sotto sforzo intenso; tuttavia, Boger ha affermato che alcune attività saranno più veloci sul nuovo iPad Air con A14:
Poiché l’A14 ha i nostri core CPU di ultima generazione, potresti vedere alcune cose qua e là in cui l’A14 potrebbe potenzialmente superare l’A12Z
Mentre la società ha affermato che la CPU A14 del nuovo iPad Air è fino al 40% più veloce rispetto al modello precedente (chip A12) e gli utenti vedrebbero un aumento del 30% nelle prestazioni grafiche. Non abbiamo ancora sentito come l’A14 si confronterà direttamente con l’A13.
Millet e Borger non l’hanno detto neanche a Engadget, pertanto vorrà dire che dovremmo scoprirlo noi durante l’evento di presentazione dei nuovi iPhone 12 che si terrà stasera alle ore 19:00. Con Apple Silicon che dovrebbe debuttare nel primo Mac il mese prossimo e HomePod Mini, Millet ha dato un’ultima spiegazione in merito a come Apple sta progettando il design dei chip per i suoi prodotti:
In definitiva, vogliamo essere sicuri che quando costruiamo una CPU per una generazione, non la stiamo costruendo necessariamente solo per una. Anche se ciò non significa che vedrete la CPU a sei core dell’A14 in qualcosa di simile a un Apple Watch, l’architettura sviluppata per il chipset del telefono di punta dell’azienda potrebbe essere adattata e riutilizzata altrove. E a quanto pare, potremmo non dover aspettare molto prima di vedere un ottimo esempio.
Il portale di Engadget fa riferimento a un iPad Pro 5G aggiornato con un A14X e al primo MacBook con Apple Silicon che, stando a quanto si vocifera, dovrebbe utilizzare la variante X del chip A14. Ci aspettano mesi elettrizzanti. Intanto, siete carichi per questa sera?