A tre anni di distanza dalla decisione Apple di rallentare la produzione degli iPhone per andare a proteggere l’autonomia delle batterie obsolete, in Europa si chiede all’azienda di Cupertino che vengano risarciti gli utenti.
Qualche tempo fa, infatti, Apple decise di rallentare la produzione di iPhone per andare a proteggere le batterie senza comunicare nulla agli utenti. Tutto ciò, però, avvenne all’insaputa degli utenti stessi, i quali avevano la percezione di una autonomia garantita senza sapere però che lo smartphone era stato rallentato ad arte per raggiungere questo risultato. A seguito di forti pressioni Apple ha corretto il problema, ha affrontato cause legali sul tema e si è scusata promettendo di non intervenire più con modalità similari.
Apple: nuova causa in vista?
Alle diverse cause legali rivolte ad Apple, se ne può aggiungere una proveniente da un gruppo di 5 organizzazioni europee dei consumatori che vogliono minacciare con un’azione legale e richiedere un risarcimento alla nota azienda. “Il gruppo opera sotto il nome di Euroconsumers“, queste le parole della rivista iCulture, “Esso è composto da Achats per il Belgio, OCU in Spagna, Deco-Proteste in Portogallo, Altroconsumo e Proteste del Brasile”. Quest’ultimo anche se non è europeo, partecipa comunque”.
Il piano è di far sì che Apple paghi 60€ agli utenti di iPhone che si sentono ingannati perché si dice che l’azienda abbia utilizzato in alcuni modelli l’obsolescenza programmata”.
Cio che viene richiesto dal gruppo Eurocomsumers deriva dall’opinione che la vita dei vari dispositivi fosse stata accorciata intenzionalmente. La decisione che spinge a proseguire con 3 anni di ritardo appare tanto strana quanto il coinvolgere un’organizzazione brasiliana in una controversia europea, ma ciò pare abbia una ragione ben chiara.
Durante Febbraio del 2020, infatti, il governo francese riuscì a vincere la causa contro Apple e riuscì ad ottenere una multa di 27 milioni di dollari. Grazie a questa vittoria il gruppo Euroconsumers si è mosso scrivendo ad Apple ben due volte dando anche un ultimatum di risposta entro 15 giorni dall’invio dell’ultimo avviso.
Nelle prossime ore capiremo meglio se l’azienda di Cupertino risponderà a tale avviso mandato dalla voce di milioni di consumatori sparsi per l’Europa o se il tema vada definitivamente archiviato assieme ai vecchi modelli di iPhone ormai superati dalle nuove generazioni.