Un nuovo brevetto depositato da Apple lascia pensare che in futuro la casa di Cupertino potrebbe abbandonare gli attuali sistemi FaceID e TouchID per il riconoscimento biometrico dei proprietari dei propri iPhone per sostituirli con una tecnologia di sblocco venoso. FaceID, oggi presente anche sugli iPhone 11, necessita di non pochissimo spazio, avendo bisogno di alcuni sensori per funzionare correttamente, ora posizionati sul bordo superiore del melafonino che quindi non può essere eliminato o assottigliato più di tanto.
Sblocco venoso su iPhone
Un’alternativa per identificare in modo sicuro gli utenti, a parte il sensore per le impronte digitali, al quale sembra stiano lavorando gli ingegneri di Cupertino, somiglia al sistema adottato da LG sul suo G8s ThinQ, denominato Hand ID, che effettua il riconoscimento del proprietario attraverso il sistema venoso. Lo si evince dal nuovo brevetto Apple pubblicato dall’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti. L’idea firmata LG merita sicuramente un affinamento tecnico, ma il brevetto Apple sembra confermare la bontà dell’intuizione.
La tecnologia in questione consentirebbe ai dispositivi di rilevare accuratamente le vene all’interno dei nostri palmi, sfruttando il fatto che sono strutturate in modo univoco, proprio come le nostre impronte digitali, per effettuare il riconoscimento biometrico. Un metodo che, a dire il vero, è anche più sicuro della maggior parte degli altri attualmente in uso sugli smartphone. Le impronte digitali possono infatti essere replicate in modo relativamente semplice e persino i volti possono essere duplicati con successo disponendo di risorse sufficienti. Simulare la distribuzione delle vene nella mano di una persona, invece, è quasi impossibile.
Si tratta di una tematica di non poco rilievo, visto lo sviluppo che sta avendo il settore dei servizi mobile e online, che sempre più spesso espone i nostri dati a rischi per la privacy e per la sicurezza. Basti pensare che oggi la maggior parte di noi gestisce i propri pagamenti e i conti bancari mediante un’app mobile, spesso sbloccandola proprio con un metodo di riconoscimento biometrico (quasi sempre l’impronta digitale).
Lo sviluppo di Apple potrebbe consentire l’implementazione di questa tecnologia anche in dispositivi mobili piccoli come gli Apple Watch, ma alcune immagini del brevetto Apple la mostrano anche come sostituta di FaceID e TouchID nei futuri iPhone. Per rilevare il sistema venoso, i dispositivi Apple utilizzeranno non solo la luce emessa dal display, ma anche una luce a infrarossi. Entrambe le immagini verranno quindi elaborate e confrontate con i dati memorizzati. Il metodo mostrato da Apple non sembra necessitare di alcun contatto diretto tra mano e schermo.
Il sistema richiede un proiettore a punti e una fotocamera a infrarossi che però devono essere posizionati sotto il display. E questa è il dettaglio che rappresenta la maggiore difficoltà di implementazione. Un altro nodo da sciogliere è quello legato alla semplicità di utilizzo, trattandosi di un sistema certamente meno intuitivo di FaceID e TouchID. Ci si penserà con l’arrivo dell’iPhone 12?