iPhone 12 è nelle nostre mani e, con lui, anche il nuovissimo caricabatterie senza fili, con supporto alla tecnologia MagSafe. Ecco allora il nostro unboxing e le nostre prime impressioni di uno dei primi smartphone 5G della mela morsicata. Non ci soffermeremo su dati e specifiche, presenti nella scheda tecnica di iPhone 12, e destinati ad essere approfonditi nella recensione, ma solo sul primo contatto.
iPhone 12: l’unboxing
Impossibile non pensare, appena presa in mano la confezione di iPhone 12, quanto sia cambiato il packaging quest’anno. Una scatola molto più sottile del solito, un cambiamento giustificato dall’assenza del caricabatterie (della presa a muro) e degli Earpods (auricolari a cavo).
Chi comprerà questo device, all’interno della scatola troverà il minimo indispensabile. Smartphone, cavo Lightning/USB C, manualistica di base e graffetta per estrarre il carrellino della nanoSIM. Non c’è altro, ma lo sapevamo già. I motivi che hanno spinto la mela morsicata a fare questa scelta sono tutt’altro che scontati, come vi abbiamo già raccontato. Volendo riassumere all’osso, Apple ha spiegato che eliminare il caricabatterie e gli auricolari dalle confezioni di iPhone 12 è una scelta che – dopo tutto – non danneggia gli utenti, ma ha un impatto positivo importante sull’ambiente. Non solo c’è meno utilizzo di materiale, e meno rischio di mettere in circolazione accessori che non saranno utilizzati, ma è anche possibile spedire più confezioni di melafonini nello stesso carico.
Dal canto mio, devo ammettere che di paia di Earpods, ancora confezionate, ne ho almeno due o tre, ancora nelle scatole dei device. Inoltre, il futuro è wireless e per gli auricolari si potrebbe parlare già di presente. Le cuffie a cavo, in generale, ormai sono sempre meno utilizzate. Il discorso del caricabatterie forse è un po’ più soggettivo, ma anche in quel caso di caricatori – tendenzialmente – gli utenti ne hanno. La difficoltà si sarebbe potuta creare se il cavo non fosse stato incluso in confezione, ma così non è.
iPhone 12: le prime impressioni
L’iPhone 12 che ho in test è di colore bianco, con 256GB di storage interno (questo qui, per intenderci). Prima di accenderlo, l’importante cambio di design ha meritato un importante esame estetico.
Non ci sono più le linee morbide ed arrotondate di iPhone 11, ma si ritorna ad essere più vicini a quelle squadrate di iPhone 4 (o anche iPhone 5), sebbene più sottili. Il corpo in alluminio non sarà sicuramente resistente come quello in acciaio di iPhone 12 Pro, ma c’è un vantaggio: questo smartphone è molto leggero.
Nonostante l’ampio display, la maneggevolezza di questo device è buona, soprattutto considerando che d’abitudine utilizzo un iPhone 11 Pro Max, ben più pesante e parecchio più grande.
Subito dopo l’accensione e l’avvio della configurazione, la curiosità ha preso il sopravvento, dovevo provare il MagSafe. Per chi non lo sapesse, quest’anno, l’intera gamma di iPhone 12 supporta la tecnologia MagSafe. Un sistema di magneti – alloggiato sul posteriore del dispositivo – che spalanca le porte all’utilizzo di una lunga serie di accessori. Dal supporto di ricarica senza fili, a cover e portafogli. Non solo Apple, sono diversi i produttori terzi già a lavoro per proporre soluzioni compatibili con questa tecnologia. Quanto sarà comodo sfruttare questa funzionalità nel quotidiano, sarà possibile capirlo solo dopo un po’ di giorni di utilizzo.
Mentre scrivevo questo unboxing, la configurazione di iPhone 12 è stata completata, grazie all’affidabilità di iCloud. Adesso, non rimane che provarlo per poterlo raccontare nella recensione completa. Le premesse positive ci sono tutte, il mio primo contatto con il melafonino non ha disatteso le aspettative.