Apple ha fornito dati a un gruppo di hacker, a quanto pare

Sembra che Apple abbia condiviso i dati sensibili dei suoi utenti con un gruppo di hacker e cybercriminali; ma cosa è successo nello specifico?
Apple ha fornito dati a un gruppo di hacker, a quanto pare

Secondo quanto si apprende online, sembra che Apple abbia condiviso alcuni dati degli utenti con hacker che hanno falsificato richieste legali. Praticamente, il gruppo di cybercriminali sembra essere riuscito a falsificare a dovere i documenti per la richiesta legale delle informazioni. Ma come è avvenuta questa truffa ai danni della mela?

Secondo quanto si legge da un report di Bloomberg, diverse fonti vicine alla questione hanno svelato molti dettagli su questo increscioso problema che, a quanto si scopre, faceva parte di una truffa avvenuta nel 2021.

Apple vittima di una truffa: cosa è successo?

Sembra infatti che degli hacker si sono spacciati per agenti delle forze dell’ordine e hanno persuaso il personale della mela a condividere informazioni e dettagli riguardanti gli indirizzi IP dei loro clienti. Ma come hanno fatto a richiederli?

Praticamente, sono riusciti a prendere le informazioni dopo aver esibito un documento – ovviamente fasullo – di “richieste di dati di emergenza“.

Ma facciamo un passo indietro: l’OEM di Cupertino fornisce ai dirigenti le informazioni sensibili degli utenti solo quando viene fornito un mandato di perquisizione da parte delle autorità o quando c’è una citazione da parte di un giudice. Questo però, non si applica alle richieste di emergenza perché vengono menzionate solo in caso di pericolo imminente.

Ad oggi, Apple non ha dato spiegazioni in merito e non ha ancora confermato se ha effettivamente condiviso i dati dei suoi utenti con il gruppi di cyber criminali.

Sembra che, purtroppo, allo stesso modo, anche la società madre di Facebook, Meta, sia stata vittima di una frode simile. L’azienda che detiene i diritti del social network più famoso di tutti i tempi avrebbe richiesto dati sensibili usando il medesimo meccanismo, spacciandosi per un ente che operava con le forze dell’ordine (ovviamente, tutto fake).

Purtroppo, i dati e le informazioni prese dagli hacker potrebbero venir utilizzate con scopi dannosi, a quanto si legge, come campagne di molestie mirate o frodi finanziarie. Restate in allerta.

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