Apple: Face ID next-gen potrebbe mappare le vene

Secondo un brevetto recentemente trapelato da Apple, sembra che l’azienda stia studiando un nuovo Face ID basato sulla struttura delle vene.
Apple: Face ID next-gen potrebbe mappare le vene

Il futuro Face ID potrebbe mappare le vene degli utenti, così da eliminare il cosiddetto “twin problem”, alias quel bug software che consente ad un gemello omozigote lo sblocco del device del fratello.

Apple: un brevetto a prova di gemello

Apple vorrebbe migliorare la sicurezza del suo Face ID e degli altri sistemi biometrici basati sulla vista, così da eliminare il bug che si viene a creare in presenza di fratelli gemelli omozigoti, sfruttando i modelli unici e difficilmente copiabili delle vene sotto pelle.

I sistemi attuali come Face ID e Touch ID offrono una protezione per i dati degli utenti, pur mantenendo una semplicità d’uso senza eguali. Basta la propria faccia o impronta digitale per accedere al dispositivo o ai metodi di pagamento contactless. Sebbene i prodotti Apple risultino ottimi, sono ancora fallaci in diverse aree. Ci sono maschere realistiche così ben studiate che possono eludere il software dei sensori, così come i gemelli, che riescono a sbloccarsi a vicenda i telefoni grazie proprio alla somiglianza.

In un brevetto concesso dall’Ufficio Brevetti e Marchi degli USA di martedì intitolato “Corrispondenza delle vene per i difficili casi di autenticazione biometrica”, Apple vorrebbe fornire la miglior risposta al problema. Sfruttando i pochi mm sotto la pelle, i sensori potrebbero identificare le vene per autenticare lo sblocco e il blocco del device.

Mentre i lineamenti del viso possono essere facilmente copiati, le trame delle vene differiscono in maniera causale fra gli individui, anche fra i gemelli. Essendo sotto pelle, è difficile realizzare una faccia contraffatta che tenga conto della struttura venosa dell’altra persona.

Il sistema menzionato nel brevetto consiste nella creazione di una mappa 3D delle vene di un utente grazie ad una serie di immagini sub-epidermiche: il sensore ad infrarossi molto particolare capterebbe la struttura articolata dei condotti sanguigni impostandola come “password” di sicurezza.

Come per gli altri metodi biometrici, il software deve determinare se esiste una corrispondenza abbastanza stretta tra i dati scansione ti e la versione precedentemente utilizzata in fase di registrazione dell’utente. Se la corrispondenza è abbastanza vicina, il software conferma ed autorizza l’accesso al device.

Il brevetto indica come inventori Micah P. Kalscheur e Feng Tang, ed è stato depositato nel febbraio 2018.

Fonte: AppleInsider

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