Apple cova un'auto elettrica?

La strategia futura di Cupertino potrebbe comprendere anche un veicolo. Le assunzioni di un ex-Chrysler confermano l'ipotesi.

È in corso una vera e propria campagna acquisti di Apple tra le fila dei dipendenti dell’industria dell'auto: l'ultimo nome di rilievo ad approdare a Cupertino è quello di Doug Betts, già depositario del controllo qualità del binomio FIAT-Chrysler, che ora è entrato a far parte dalla grande famiglia della Mela Morsicata anche se non è ben chiaro per fare cosa.

Non si tratta dell'unica acquisizione di talenti nel settore: in precedenza era stato Paul Furgale, un noto ricercatore impegnato nello sviluppo di soluzioni di guida automatica, a essere reclutato da Apple, così come destino analogo sarebbe toccato a dipendenti di vario livello di Tesla. L'azienda di Elon Musk lavora proprio sull'auto, anche se nel suo caso fino a oggi si è concentrata soprattuto nella produzione di vetture elettriche.

Tesla Model S
Tesla Model S

Nei piani di Cupertino, racchiusi sotto il nome in codice "Titan", ci potrebbe essere un'intera automobile o solo parti di essa: l'ipotesi più suggestiva è naturalmente che anche Apple si lanci come Google nella corsa al veicolo senza pilota, il futuro del trasporto secondo molti, ma non si può escludere che in realtà l'azienda fondata da Steve Jobs e Steve Wozniak stia semplicemente lavorando a creare parti di quel sempre più complesso ecosistema in cui si sta trasformando l'auto.

Apple Carplay
Apple Carplay

A guidare l'intera operazione c'è Steve Zadesky, un dipendente Apple con un passato in Ford, e le voci dicono che non si tratta soltanto di collegare un iPhone all'intrattenimento di bordo: Apple ha provato a reclutare esperti di accumulatori di energia, gli stessi usati persino in Formula 1, evidentemente col preciso scopo di ottenere una autonomia superiore per la sua vettura. E poi c'è tutto il lavoro portato avanti per le mappe, che di sicuro non andrebbe sprecato se si puntasse a una vettura che si guida in modo autonomo.

In ogni caso non si tratta di un progetto destinato a vedere la luce domani: le stime offerte dalle indiscrezioni parlano del 2020, dunque occorrerà pazientare ancora cinque anni per vedere se il frutto di tanto lavoro sarà valso l'attesa.

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