Apple ha richiesto una sentenza dichiarativa per determinare la non violazione di due brevetti legati ai sistemi di messaggistica istantanea di proprietà di una società di nome Zipit Wireless, che in precedenza, ha sollevato alcune richieste contro il colosso tecnologico statunitense.
Il servizio iMessage di Apple sotto accusa
In una denuncia presentata venerdì presso il tribunale del distretto settentrionale della California, Apple ha tenuto con forza a ribadire che non viola, in alcun modo, la proprietà intellettuale di Zipit. La Zipit Wireless è infatti la creatrice di una piattaforma di messaggistica sicura.
Zipit aveva, già in precedenza, intentato una causa contro Apple, nel corso del mese di giugno, sostenendo che iMessage e i dispositivi mobili di Apple violerebbero, in particolare, i brevetti relativi ai terminali di messaggistica istantanea attraverso un punto di accesso di tipo wireless.
Nella denuncia sporta lo scorso venerdì, Apple sostiene di non aver violato i brevetti perché riguardano prodotti dotati di “display” ed un “dispositivo di inserimento dati” separati, potrebbero dunque far riferimento agli iPhone o di una tastiera hardware di tipo fisico.
La vicenda ha subito però improvvisamente una svolta, del tutto inaspettata, senza alcun preavviso infatti, Zipit, ha respinto volontariamente il suo contenzioso in data 24 giugno 2020.
Il contenzioso risalirebbe già a diversi anni fa, infatti nel 2014 sono stati avviati i primi contatti tra le due aziende, con Zipit che accusava la casa di Cupertino di aver violato i suoi brevetti. In questi anni non è mai stato raggiunto un accordo tra le parti e Apple ritiene che, nonostante il ritiro delle accuse, Zipit potrebbe presentare presto una nuova causa.
“L’annullamento di precedenti contenzioso tra le società dimostra che la probabilità che Zipit torni ad affermare nuovamente una possibile violazione, è molto elevata”, ha dichiarato Apple.
“Una dichiarazione giudiziaria è necessaria per determinare i rispettivi diritti delle parti in merito ai brevetti asseriti”, si legge nella denuncia.
Apple ha dunque deciso di procedere ad una sentenza dichiarativa in cui conferma di non aver violato e che non viola tutt’ora i brevetti depositati da Zipit, richiedendo anche il risarcimento delle spese legali.