App Store: possibili class action contro Apple

Per la Corte Suprema portare avanti un’azione legale contro Apple per abuso di posizione dominante sull'App Store è possibile: ecco perché.
App Store: possibili class action contro Apple

Arriva dalla Corte Suprema il via libera a possibili procedimenti antitrust contro Apple: i consumatori potranno portare avanti un’azione legale contro la società di Cuppertino per chiedere alle autorità di verificare se effettivamente questa stia abusando della posizione dominante nel proprio marketplace elettronico, l’App Store, per gonfiare i prezzi.

Via libera alle Class Action contro Apple

La Corte ha respinto l’argomento di Apple secondo cui gli utenti di iPhone che effettuano acquisti sull’iOS App Store non sono realmente suoi clienti, confermando la decisione della Corte d’Appello che aveva dato la possibilità agli acquirenti di app di Apple di citare in giudizio la società per presunto aumento dei prezzi.

Una decisione che oltre a dare il via libera alla possibilità di avviare class action contro la società, qualora si ritenga che questa abusi del proprio monopolio, è già costata cara ad Apple, causando un crollo del 5,62% del titolo a Wall Street (tra l’altro già colpito dalla guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina).

Monopolio Apple: le accuse

Tornando alla class action intentata nel 2011 da un gruppo di utenti, questi avevano accusato la società di abusare della propria posizione dominante, ritenendo che la commissione del 30% per le vendite con le app sarebbe stata scaricata sui consumatori, evidenziano un uso sleale del potere monopolistico di Apple non permesso dalle leggi antitrust. Tra l’altro, secondo le accuse, i possessori dell’iPhone sarebbero costretti ad acquistare le app esclusivamente sull’App Store, consentendo ad Apple di aumentare tranquillamente i prezzi per via della mancanza di concorrenza.

Apple si era giustificata affermando che gli utenti iOS stavano tecnicamente acquistando app dagli sviluppatori e che quindi erano questi ultimi a rappresentare i veri clienti dell’Apple App Store. Per il giudice Brett Kavanaugh:

Il quadro dipinto da Apple non ha molto senso, se non come modo per tenere Apple lontana da simili cause legali.

Attenzione però, la sentenza non va a giudicare se effettivamente Apple abusi o meno della propria posizione, violando le leggi antitrust, semplicemente afferma che anche gli “acquirenti indiretti” di un prodotto hanno la possibilità di presentare istanze antitrust: ovvero chi acquista app dagli sviluppatori sull’App Store, se lo ritiene opportuno, può portare in giudizio Apple.

Fonte: TheVerge

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