Tu parli, Pixel 4 ascolta, Google trascrive. A cosa serve? Nella vita quotidiana forse a poco (sebbene ci pensi uno spot Google a smentire questa sensazione), ma nel lavoro, nella scuola, o in quei momenti in cui è importante la velocità nel prendere appunti può essere un elemento fondamentale. Attenzione quindi all’app Recorder del nuovo Google Pixel 4, perché in un mercato dove le differenze tra gli smartphone sono sempre più risicate, sono proprio elementi come l’astrofotografia o la trascrizione simultanea a poter creare un gap fondamentale rispetto alla concorrenza.
O almeno questo è quel che spera Google, che nei propri smartphone sta inoculando più intelligenza che non design.
Recorder ascolta e trascrive
La nuova app Recorder è in grado di registrare, riconoscere e tradurre una lunga sequenza di suoni, arrivando a distinguere i fonemi per poter tradurre la lingua parlata in linguaggio scritto. “Riunioni, letture, jam session“, nonché interviste e altre situazioni simili: “trascrive simultaneamente e identifica suoni come musica e applausi“.
https://www.youtube.com/watch?v=v8cLk2W3vY8
Recorder ha tre peculiarità di particolare interesse:
- opera grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale, quindi con la possibilità di imparare e migliorare nel tempo, affinando il riconoscimento dei suoni e rendendo le trascrizioni sempre più fedeli alla realtà. La dimostrazione operata da Google sul palcoscenico di presentazione dei Pixel 4 ha già dato prova muscolare di quanto bene possa fare un’app simile;
- opera in locale, senza il bisogno di una connessione: è questo un aspetto fondamentale per rendere l’app sempre operativa, anche laddove la connettività non arriva o dove non si vuole affidare a server remoti i contenuti di un dialogo;
- non è limitata a Pixel 4, benché giunga sul Play Store in concomitanza con il nuovo device: anche Pixel 3 e Pixel 3a potranno probabilmente avvalersene già entro pochi mesi. Quel che non è chiaro è invece se Google immagini di aprire in futuro anche ad altri smartphone Android la possibilità di accedere all’app.
Recorder è un caso unico nel suo genere e, stando alle promesse fornite, sembra davvero spingere oltre i limiti fin qui raggiunti da app pensate per la medesima utilità. Al day one l’app consentirà le trascrizioni esclusivamente dalla lingua inglese, ma è chiaro come (anche grazie alla ricchezza di informazioni raccolte nel tempo tramite Google Translate e Google Assistant) tale funzione possa rapidamente aprirsi anche ad altri idiomi. Italiano, perché no, tra le prime file in lista d’attesa.