Antitrust: troppa pubblicità ingannevole nelle TLC

Per l'Antitrust le telecomunicazioni praticano troppa pubblicità ingannevole nel settore della telefonia fissa e mobile. 11 i casi da inizio anno a giugno 2007.

Ancora troppe pubblicità ingannevoli nel settore della telefonia fissa e mobile.

L’Autorità ha individuato le maggiori lacune informative che generano l’ingannevolezza dei messaggi: si tratta dei costi ‘mimetizzati’ (i costi e le condizioni dell’offerta pubblicizzata che il messaggio omette), del livello tecnologico necessario per usufruire di alcuni servizi (necessità di verificare la copertura del segnale trasmissivo del servizio offerto, come nel caso dei servizi UMTS o per la visione della tv sul proprio cellulare), delle offerte cosiddette ‘per sempre’, ingannevoli perché in realtà è previsto un termine entro il quale il servizio, a quel prezzo, va utilizzato, e infine degli obblighi nascosti (ad esempio deve essere chiaro quando, per poter usufruire delle offerte o di un cellulare alle condizioni reclamizzate, bisogna aderire a determinati piani tariffari per un determinato periodo di tempo).

L’Autorità si é occupata di 124 casi di pubblicità ingannevole nelle telecomunicazioni nel periodo che va dal 2005 fino a giugno 2007 ed ha comminato multe per 2.782.500.
Solamente in 11 casi è stata riscontrata una non violazione, dato che indica l’alto livello di "scorrettezza" dei messaggi pubblicitari del settore.

Da gennaio 2007 a giugno 2007 i casi dibattuti sono stati 19, di cui 17 risultati ingannevoli, e l’Autorità ha imposto sanzioni complessive pari a 696.500 euro.

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