Arriva finalmente da Tim il tanto
atteso annuncio sul destino della promozione sulla navigazione GPRS, in scadenza
domani, che proroga dopo proroga sta consentendo già da alcuni mesi agli
utenti di provare gratuitamente questa tecnologia di trasmissione dati .
A partire da lunedì 3 dicembre,
secondo quanto annunciato dal gestore, la scadenza della promozione sarà
prorogata fino al 15 gennaio 2002 solo per quanto riguarda la navigazione Internet
e si inizierà invece a pagare per l’accesso WAP: da lunedì quindi
per navigare in WAP con un telefonino GPRS si pagheranno 4 centesimi di euro
IVA inclusa (pari a 64 lire IVA esclusa) per ogni Kb inviato/ricevuto della
rete. Dopo il 15 gennaio si pagherà anche per la navigazione Internet,
con un telefono cellulare collegato ad un portatile o un palmare, 0.6 centesimi
di euro IVA inclusa (pari a 10 lire IVA esclusa) per ogni Kb inviato/ricevuto
della rete. Sempre dal 3 dicembre viene abolito il contributo di 25.000 lire
per l’abilitazione della propria SIM Card alla trasmissione dati GPRS.
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Inutile dire che politica commerciale
per il GPRS di Tim, che segue il cattivo esempio di molti gestori europei, sarà
fortemente criticata dagli utenti. Se il GPRS avrebbe dovuto risollevare un
mercato in crisi, dando un impulso alla vendita di nuovi telefoni cellulari
compatibili con questa nuova tecnologia di trasmissione dati e spianando la
strada all’arrivo dell’UMTS, dopo l’annuncio di quello che è il primo
gestore italiano di telefonia mobile dubitiamo che tutto questo possa avvenire.
Con tariffe del genere, dove ad esempio una normale collegamento di pochi minuti
per scaricare da Internet la propria posta elettronica e dare un’occhiata veloce
alla homepage del proprio sito web preferito trasmettendo 1 Mb di dati, verrà
a costare all’utente 12.000 lire con IVA, allora il Mobile Internet di cui tutti
parlano, auspicandone una rapida affermazione, è ancora un’utopia per
l’utente medio.