Android Q è disponibile ormai da qualche tempo nella primissima build per sviluppatori compatibile con Google Pixel 3 XL. I colleghi di XDA Developers sono riusciti ad entrarne in possesso, permettendoci di avere una panoramica delle funzionalità del nuovo OS. Sembra che Big G abbia finalmente deciso che il tema dark sia una priorità da offrire nativamente sugli smartphone e non solo all’interno dei menù principali, ma anche nelle app.
Android Q: supporto pieno al tema dark
Mettere a punto una modalità che permetta di attivare il tema dark all’interno della totalità della UI dello smartphone, incluse le applicazioni di sviluppatori terzi, non è cosa semplice. Tuttavia, Google cerca la collaborazione degli sviluppatori stessi per rendere il sistema il più omogeneo possibile: per farlo ha implementato uno strumento che consente l’abilitazione “forzata” da parte di Android Q della dark mode all’interno delle app.
Chiaramente, spiegano gli sviluppatori di XDA Developers, il successo è garantito con un buon numero di applicazioni, ma assolutamente non con la totalità delle stesse. Certamente, con il tempo e l’impegno da parte di Big G e sviluppatori, il numero di app compatibili continuerà a salire.
Ad ogni modo, un po’ di prove effettuate hanno permesso di scoprire che, già al momento, diversi software per Android possono beneficiare del tema dark di Android Q senza troppe imperfezioni grafiche. Qui è possibile visionare tutte le 24 applicazioni testate da XDA Developers. Fra queste ci sono ovviamente quelle sviluppate da Google, che però ancora non offrono una dark mode nativa – come quella presente all’interno di YouTube – ma anche una serie di contenuti di sviluppatori terzi (come Instagram, Snapchat e Groupon).
La modalità dark, già implementata da diversi produttori di smartphone tramite personalizzazione dell’interfaccia utente, è decisamente utile per due motivi fondamentali: permette di salvaguardare la vista (infatti Android Q permetterà di impostarla in modo che sia attiva di notte e disattiva di giorno) ed anche risparmiare un po’ di autonomia energetica del device, specialmente se il terminale è equipaggiato con uno schermo di tipo OLED.