Come ampiamente anticipato, Android 11 avrebbe strizzato ulteriormente l’occhio alla privacy degli utenti e alla gestione dei permessi, offrendo agli utenti maggiore controllo. Ecco le novità.
Android 11: permessi sotto controllo
Quando viene concesso a un’applicazione un determinato permesso (come l’accesso alla posizione o al GPS) è facile dimenticare che questa lo abbia ottenuto. In questo modo, è facile perdere il controllo di quali applicazioni abbiano accesso a determinate aree dello smartphone.
Con Android 11, sarà possibile innanzitutto concedere dei permessi “una tantum” ai software: si potrà ad esempio, autorizzare un’app ad accedere alla posizione solo una volta. In questo modo, il permesso non rimarrà concesso a tempo indeterminato, anche quando il software non è in uso.
Non solo, nel caso un’applicazione non venga utilizzata per parecchio tempo, il sistema revocherà automaticamente tutti i permessi concessi in passato: sarà l’utente a decidere attivamente di accordarli nuovamente.
Sempre in tema di sicurezza, è cambiato anche il modo in cui vengono rilasciate le patch di sicurezza, che potranno arrivare direttamente attraverso gli aggiornamenti di sistema si Google Play. Questo implica la possibilità di ottenere più velocemente i preziosi update, non occorrerà più aspettare che sia rilasciato un aggiornamento software “standard”, come accade ora.
Infine, Android 11 strizza l’occhio anche agli smartphone “Enterprise”, ovvero quelli aziendali. Il livello di privacy aumenterà esponenzialmente perché si potranno monitorare i dispositivi concessi ai dipendenti attraverso degli strumenti che non accederanno in alcun modo alle informazioni personali degli stessi.
Ti ricordiamo che, da poche ore, è iniziato il rollout della prima versione stabile di Android 11 sui dispositivi Pixel, mentre alcuni produttori di smartphone hanno aperto il loro programma beta, dedicato alle skin proprietarie. Il viaggio verso il rilascio globale del nuovo sistema operativo è ormai partito.