Nonostante l’arrivo in massa dei
nuovi terminali GPRS, la casa svedese Ericsson continua ad essere in perdita
e chiuderà, con ogni probabilità, per la prima volta in 50 anni, un intero anno
fiscale sempre in perdita.
Le vendite sono calate del 19%
nell’ultimo quarto, per una perdita di 550 milioni di dollari. Ericsson ha aggiunto
che il calo è dovuto principalmente alla stagnazione del mercato dell’America
del Sud, ma anche a quello delle infrastrutture, non solo TDMA e PDC, ma anche
GSM. Inoltre l’amministratore delegato Lars Ramqvist, anche in seguito ai pessimi
risultati raggiunti nel 2001, non si presenterà alle nuove elezioni del prossimo
anno.
Ericsson ha annunciato di continuare
nel suo piano di risanamento, che dovrà portare a 10 mila tagli di posti di
lavoro entro l’anno. Attualmente le persone licenziate sono 6.800. In totale
gli impiegati Ericsson sono passati da 107.200 di inizio anno, agli attuali
92.900, inoltre, di questi, 2.700 sono passati alla neonata Sony Ericsson Mobile,
portando, quindi, i lavoratori solo Ericsson a meno di 90 mila. Un vero e proprio
anno da incubo, il 2001, per i lavoratori ed i dirigenti della casa svedese.