Resta in carcere l’uomo accusato di spionaggio industriale nei confronti della casa svedese Ericsson. Il fatto risale allo scorso novembre, quando tre persone che lavoravano in una sede di Stoccolma di Ericsson erano state arrestate con l’accusa di spionaggio. I tre, infatti, avrebbero rubato segreti industriali per venderli ad alcuni diplomatici russi.
Lo stesso Governo svedese si era interessato al caso ed aveva espulso i due diplomatici, mossa che era stata seguita dall’espulsione di due funzionari dell’Ambasciata svedese a Mosca da parte del Governo russo per rivalsa. Uno dei tre uomini arrestati era stato poi scagionato perché estraneo ai fatti, mentre il principale sospetto ha rischiato anche di ritrovarsi un’accusa di spionaggio, che poteva portare ad una condanna all’ergastolo, mentre alla fine è stato accusato solo di spionaggio industriale, che prevede una pena massima di 4 anni di detenzione.