Secondo quanto si legge in rete, sembra che Xiaomi stia riorganizzando il suo team per la produzione di chip in vista del rientro nel mercato.
Xiaomi: il ritorno dei chipset Surge
Xiaomi voleva far parte del grande carro di costruttori come Samsung, Apple e Huawei che producono i chip “in casa”. Di fatto, diventare uno dei pochi OEM di telefonia a progettare i propri SoC porterebbe numerosi vantaggi per la compagnia cinese. In linea con ciò, l’azienda aveva lanciato il chip Surge S1 nel 2017 e questa è l’unica CPU per device mobili mai presentata in commercio.
La società ha recentemente lanciato il chip Surge C1 per l’elaborazione del segnale di immagine utilizzato in Mi Mix Fold. Mentre si credeva che Xiaomi avesse rinunciato alla produzione di chip, si scopre che, in realtà, non è affatto così.
Secondo l’ultimo rapporto, l’azienda starebbe reclutando nuove persone in vista della riorganizzazione del team per la produzione di chip al fine di rientrare nel mercato dei chipmaker. Oltre a ciò, ha anche avviato il processo di negoziazione delle licenze con i fornitori di proprietà intellettuale.
Una persona che ha familiarità con la questione afferma che, mentre l’obiettivo di Xiaomi è quello di realizzare chip per telefoni cellulari, il prossimo SoC svelato dalla società potrebbe non essere correlato agli smartphone, in quanto potrebbe essere un chip periferico.
Ricordiamo che Xiaomi aveva fondato una consociata interamente controllata denominata Beijing Songguo Electronics nel 2014 per entrare nel settore della produzione di CPU e dopo tre anni, l’azienda ha lanciato il suo primo chip per smartphone, il Surge S1.
Dopo il lancio del suddetto accessorio nel 2017, non si è saputo nulla da questo dipartimento per molto tempo fino a quando la società non ha svelato il chip di elaborazione del segnale di immagine Surge C1 pochi mesi or sono. Tuttavia, Lei Jun, fondatore e CEO del marchio, ha recentemente affermato che, nonostante le battute d’arresto, lo sviluppo dei chip continuerà.