Le aziende cinesi bandite da Amazon per aver avviato la pratica delle recensioni a pagamento fanno causa congiuntamente al gigante della vendita al dettaglio statunitense.
Amazon riceve una denuncia dalle aziende che ha bandito pochi giorni fa
Di recente è stato riferito che il colosso dell’e-commerce americano ha bloccato migliaia di negozi online sulla sua piattaforma per infrazioni alla politica dell’azienda sulle recensioni a pagamento.
La mossa è stata vista come la più grande sanzione mai avuta finora, con la maggior parte dei marchi interessati provenienti dalla Cina. Circa 600 brand sono stati colpiti dall’azione in questione: un totale di 3.000 negozi è sparito all’improvviso.
Sembra che alcune di queste società non stiano prendendo alla leggera la decisione di Amazon, poiché questa sembra aver portato a gravi dislocazioni finanziarie e a una revisione al ribasso delle loro prospettive generali. Molte di queste società hanno ora presentato una denuncia collettiva contro il gigante statunitense per la sua azione volta a escluderle dal mercato Amazon. La denuncia è datata 13 settembre e include diversi brand cinesi popolari; fra questi figurano Recoo Direct, Angelbliss, Tudi, Sopownic e Cstech, e molti altri.
Le società desiderano anche una decisione del tribunale per fermare qualsiasi ulteriore appropriazione indebita e uso improprio di fondi che sono giustamente e legalmente dovuti alle migliaia di venditori e commercianti online di Amazon. Le compagnie affermano di essere state prese di mira sfavorevolmente dalla politica contro le recensioni pilotate e quindi vogliono essere ripristinate sulla piattaforma.
Il documento di 28 pagine è stato depositato da Edward Chen, per conto dei querelanti contro Amazon e alcune delle sue sussidiarie. I documenti sono stati depositati presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California. Resta però da vedere quale sarà l’esito di questa causa; lecito aspettarci che le cose possano non risolversi nel breve periodo..