Meglio una palla o un cilindro? Benché di fronte a questa semplice disquisizione possano annidarsi opinioni personali più o meno suffragate dai fatti, la differenza tra la terza e la quarta generazione di Echo e Echo Dot si “riduce” a questa considerazione. “Riduce”, però, non significa che è soltanto questione di forma, perché in questa scelta c’è anche molta sostanza. Non c’è solo design ma anche qualità audio, volume occupato, esperienza d’uso.
Insomma, quando si sceglie quale Amazon Echo acquistare occorre valutare al meglio tutte le opzioni, ben sapendo che – ad oggi – è questo il miglior bilanciamento qualità/prezzo disponibile sul mercato (anche e soprattutto grazie alla potenza distributiva di Amazon, gli sconti continui sul proprio marketplace e l’immagine che Alexa ha ormai costruito attorno alle proprie capacità di interazione vocale.
Amazon Echo: 4a generazione, nuova anima
La nuova generazione di Amazon Echo cambia forma: dal cilindro tradizionale si passa alla sfera tronca, con base piatta per poter avere un appoggio solido, ma con superficie superiore completamente ricoperta dalla retina di protezione. Quest’ultima diventa vera e propria protagonista del dispositivo, andando a ricoprirlo interamente e lasciando soltanto una parte in plastica sul fronte posteriore.
In effetti la retina utilizzata si è dimostrata ottimale già nella terza generazione degli Echo: morbida al tatto, facile da pulire, resistente alle sollecitazioni. Queste caratteristiche l’hanno portata ora ad avvolgere completamente l’Echo, ospitando al di sotto i pulsanti di interazione e (in una variante dell’Echo Dot) anche un orologio led.
La qualità audio è indiscutibile. Sebbene orecchi più educati cercheranno probabilmente qualcosa di differente, gli Echo sono con tutta evidenza un ottimo compromesso che nella stragrande maggioranza dei casi può offrire ottima esperienza d’uso. Sebbene dal punto di vista tecnico non sia cambiato granché sotto questo profilo, a cambiare sono le profondità disponibili e l’organizzazione delle componenti interne, che all’interno del volume sferico sembrano esprimersi meglio rispetto alla generazione precedente. Ciò è avvertibile sia sull’Amazon Echo che sull’Amazon Echo Dot, con quest’ultimo che sembra distinguersi in modo particolare rispetto alla versione cilindrica antecedente.
Tra gli elementi di design più apprezzabili figurano la già citata retina esterna, ma ovviamente anche il riflesso di colore che il cerchio luminoso di interazione con Alexa che in questa nuova versione è stato spostato sulla parte inferiore. Non si vedrà dunque più direttamente un cerchio luminoso, ma in molti casi se ne vedranno i riflessi sulla superficie inferiore ed un gioco di colori che avvolge in modo più esteso il dispositivo.
Da non sottovalutare inoltre la naturalezza con cui una forma sferica (anche per inevitabili elementi di antropomorfismo) si adatta in qualsiasi tipo di ambiente. Dalla forma più essenziale, “rigida” e algida del cilindro, i nuovi Echo assumono sembianze più “morbide” e confortevoli, quasi a cambiare approccio con l’utente e prossemia nell’interazione. Da “strumento”, i nuovi Echo sembrano volersi presentare ora più come “amici”, compagni del tempo libero, presenza continuativa.
La versione “con orologio” dell’Echo Dot dimostra una facile lettura e la facile gestualità nell’utilizzo del device come sveglia lo candida facilmente ad una presenza vicina sul proprio comodino. Un orologio in vista (con luminosità regolabile), una sveglia che si può impostare con la voce, un semplice gesto per spegnere l’allarme, un semplice comando per alzare le tapparelle o spegnere la luce. Vedere gli Echo ed Echo Dot come semplici speaker è ormai non solo riduttivo, ma addirittura fuorviante: sono un canale di accesso a basso costo verso un’esperienza domestica estremamente arricchita.
Tutto ciò è molto smart. Tutto ciò è Echo.
Quale scegliere?
La domanda è lecita, ma siamo certi che in prospettiva in molti non si chiederanno “quale scegliere”, ma “quanti averne”? Costando poco e potendo entrare in un ecosistema ampio di interazione e musica, gli Echo sono infatti un elemento ideale per rendere più piacevole la casa, potendo ipotizzare di arricchire nel tempo il proprio esercito di assistenti fino ad averne in ogni stanza.
Partiamo dai prezzi:
Se l’idea è quella di arricchire l’intrattenimento in salotto, allora un buon Amazon Echo è ideale grazie alla sua maggior qualità ed al fatto che le dimensioni maggiori non dovrebbero costituire un ingombro.
In cucina un Echo Dot normale potrebbe essere sufficiente, ma ci spingiamo a suggerire di valutare un valido Echo Show 8: l’uso del display e l’ottima resa audio lo rendono il compagno ideale per molte utilità, non da ultima le chiamate “drop in” e l’interazione con un eventuale citofono Ring.
In camera da letto la scelta migliore è in assoluto l’Echo Dot con orologio: sarà la miglior sveglia che abbiate mai sperimentato, sia in termini di estetica che di funzionalità.
C’è la possibilità di utilizzare due Echo per migliorare l’audio del proprio televisore, ma è qualcosa che tendiamo a sconsigliare. Non perché la qualità non sia valida, ma perché con investimenti minori è possibile far propria una buona soundbar che spesso e volentieri interagisce con Alexa allo stesso identico modo.
C’è un Echo per tutti i gusti, insomma, l’importante è capirne le caratteristiche. Se poi ci si chiede se risparmiare con la terza generazione o se buttarsi sulla quarta, noi scegliamo la seconda opzione. Questo perché il risparmio arriva a pochi euro, ma con l’ultima generazione ci si appropria di un device destinato a durare molti anni, sia come hardware che in termini di supporto software. Un Echo non è per sempre, ma il suo ciclo di vita è sufficientemente lungo da poter tranquillamente investire qualche euro in più fin da subito.