
La Polizia Postale ha recentemente lanciato un allarme a causa dell’aumento di false offerte di lavoro utilizzate per adescare vittime su WhatsApp. In gergo tecnico questa pratica viene definita dagli esperti in sicurezza informativa Task Scam. Si tratta di messaggi inviati da contatti sconosciuti che si fingono reclutatori per attività semplici e ben retribuite.
Il messaggio iniziale, come spiegato dalle forze dell’ordine nel comunicato ufficiale, viene inviato con una domanda: “Salve, posso parlarle un attimo?”. Questa è la classica tecnica utilizzata dai truffatori per iniziare la conversazione spingendo il destinatario a rispondere, motivato da una sana curiosità per capire di chi si tratta.
Ed è in quel momento che inizia la truffa. Il fantomatico reclutatore, utilizzando il nome di una società famosa, per infondere fiducia nell’utente, presenta un’allettante proposta per guadagnare. Si tratta di false offerte di lavoro, veicolate facilmente tramite WhatsApp, che promettono orari flessibili e ottimi guadagni.
False Offerte di Lavoro su WhatsApp: perché è bene starne alla larga
Chi diffonde le false offerte di lavoro tramite WhatsApp non è il primo “scappato di casa”. Dietro questa pratica, meglio nota come Task Scam, si nascondono vere e proprie organizzazioni criminali che, strutturate per fare questo come “lavoro”, svolgono tutto in team per risultare il più efficaci e il meno rintracciabili possibili.
Quindi, se ti arriva un messaggio su WhatsApp da un utente sconosciuto e numerazione con prefisso straniero fai molta attenzione. Con molta probabilità si tratta di una possibile truffa. Rispondere può metterti in difficoltà perché questi truffatori sanno come generare in te fiducia e spingerti a seguire le loro istruzioni.
Accettando l’offerta da loro proposta sarà necessario aprire un portafoglio di criptovalute. Questo è motivato dal fatto che l’azienda potrà accreditare i primi guadagni sul lavoro svolto che solitamente è mettere like, scrivere recensioni, guardare video e seguire profili. Una volta aperto il portafoglio e iniziato a vedere i primi guadagni i truffatori chiederanno alla vittima di effettuare investimenti che non verranno più restituiti.
Dopo la truffa del codice a 6 cifre, WhatsApp è l’app prediletta per diffondere false offerte di lavoro. Non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima. Il consiglio è quello di non rispondere mai a messaggi inviati da perfetti sconosciuti e di non cliccare mai su link che rimandano a pagine realizzate per rubare dati personali e dettagli bancari.