La scorsa primavera si era diffusa l’indiscrezione secondo cui gli sviluppatori di Google fossero riusciti a sviluppare una versione di ChromeOS in grado di girare su un Pixel 7 Pro. Era tutto vero, ma il colosso di Mountain View si era affrettato a chiarire come fosse soltanto un concept sperimentale per mostrare ai partner i loro investimenti sulle macchine virtuali, frenando così le aspettative di quanti avevano creduto che la nuova funzionalità sarebbe arrivata anche al grande pubblico sui dispositivi Android.
A distanza di qualche mese, è giunta infine la pietra tombale sul progetto. Nello specifico il riferimento è all’interruzione dello sviluppo di “Ferrochrome”, l’app che consentiva ai device Android di eseguire ChromeOS. Ad apprendere per primi la notizia sono stati i colleghi di Android Authority, bravi a individuare un commit in cui Google ha detto in maniera esplicita che non avrebbe portato a compimento il progetto (qui sotto la foto).
Questo discorso sembra comunque slegato dalla volontà di continuare a lavorare alla piattaforma Android Virtualization Framework, rilasciata a partire da Android 13 per consentire al sistema operativo mobile di eseguire macchine virtuali, compreso per l’appunto il porting di ChromeOS. L’obiettivo di Google per lo sviluppo di una simile tecnologia è quello di rendere le macchine virtuali più versatili, efficienti e leggere, con l’esecuzione di ChromeOS su Pixel che voleva essere una prova plastica dei progressi compiuti.
Detto questo, ora resta da capire se non vi sia qualcun altro intenzionato a finire il lavoro iniziato da Google, rendendo dunque possibile l’utilizzo di ChromeOS sui dispositivi Android (senza limitarsi necessariamente alla famiglia Pixel). Un’ipotesi, neanche tanto campata in aria, suggerita dai colleghi di 9to5google. Nel caso, lo si scoprirà molto presto.
A proposito di novità riguardanti il sistema operativo di Google, sembra pressoché sicuro che vedremo Android 16 arrivare in anticipo rispetto al periodo a cui eravamo abituati fino ad oggi.