Alexa sta diventando sempre più intelligente: adesso sembra che l’AI riesca perfino a dedurre le vostre intenzioni dalle domande. In poche parole, il software di Amazon si sta trasformando nella vostra compagna/o: “Alexa, ti ho portato dei fiori“. “Con chi mi hai tradito, Manuel?”
Alexa: imparerà a dedurre gli obiettivi latenti
Nel futuro le conversazioni con il vostro assistente digitale proveniente dal marchio di Amazon potrebbero presto essere molto meno artificiose e più naturali. Forse troppo. Dopo l’introduzione della funzione di conversazione naturale a settembre, Amazon, nella giornata di martedì, ha annunciato che Alexa può ora dedurre gli “obiettivi latenti” di un utente, in base a ciò che la persona gli sta chiedendo.
In poche parole, se chiederete ad Alexa “Cosa c’è stasera in TV su Canale 5?” o “A che ora è la partita domenica pomeriggio?” il sistema non solo vi dirà il programma e l’orario di inizio dello show, ma vi proporrà delle azioni in modo pro-attivo. Un esempio? Vi suggerirà di impostare un allarme di promemoria così da non perdervi “C’è posta per te” con Maria De Filippi o di accendere il DVR per registrare. Altresì, se gli chiederete troppe volte informazioni sulla partita di domenica, Alexa potrebbe dirvi: “Quindi non mi porti più al lago come avevi promesso? Vuoi farmi intendere questo? Sei cambiato…“.
Battute da telenovelas a parte, è molto interessante notare come Amazon possa rendere sempre più smart ed interattive le conversazioni con l’assistente digitale. Anche se tutto ciò vi sembra estremamente semplice, l’azienda insiste sul fatto che gli algoritmi di backend effettivi che guidano la funzionalità sono piuttosto complicati. Infatti, si nota che il trigger che attiva il sistema e offre un obiettivo latente – impostare l’allarme promemoria o accendere il DVR – sia in realtà addestrato su un modello di apprendimento profondo che tiene conto di diversi aspetti all’interno del contesto della conversazione. Inoltre, il modello migliorerà nel tempo poiché assocerà più indizi contestuali a obiettivi latenti in base alle continue conversazioni con gli utenti. In poche parole: sì, potrebbe diventare intelligente quanto noi… o quasi.
Il software mira a migliorare se stesso tramite l’apprendimento attivo, “che identifica le interazioni del campione che sarebbero particolarmente informative durante la futura messa a punto“: questo è quanto riportato da Amazon nel comunicato stampa di qualche giorno fa. Il sistema in più, cerca anche “entità denominate e altri argomenti dalla conversazione corrente“, etichettandole e formattandole automaticamente per futuri utilizzi dell’app di Alexa. Le raccomandazioni più accurate e utili verranno quindi implementate mentre quelle meno interessanti verranno scartate: questo processo è noto – in gergo – come “Bandit Learning”
Le modifiche all’app di Alexa sono già disponibili negli USA, quindi gli sviluppatori potranno iniziare ad implementare questa nuova modalità di apprendimento automatico anche nei loro software di terze parti.