Finalmente, dopo ritardi, multe
e polemiche, sembra che la number portability, la possibilità di cambiare gestore
mobile senza cambiare il proprio numero, sarà finalmente lanciata il primo luglio.
L’Authority delle Telecomunicazioni
ha lavorato ben nove mesi per portare a termine le due delibere che regoleranno
il sistema. Adesso i vari membri dell’Authority inizieranno a discutere le delibere,
in modo tale da poterle mettere a punto e presentarle ai gestori. Il sistema
è stato pensato in particolare per non creare disparità di mercato tra le aziende
più solide e radicate (TIM, Omnitel, Wind), quelle più deboli (Blu) e i nuovi
entranti per l’ UMTS (IPSE, H3G). All’ Antitrust
spetterà invece il compito di far rispettare le nuove norme.
Il servizio partirà in via sperimentale
il primo luglio. Da quel momento non si conosce esattamente il numero di clienti
che potrà cambiare gestore ogni mese, si parla di circa 4000 cambi ogni mese,
1000 per ogni gestore già attivo. Il servizio continuerà in fase sperimentale
per almeno sei mesi o addirittura un anno. Certo è che dal primo luglio 2002
sarà certamente aperto a tutti.
Sarà possibile cambiare gestore
anche se non si è il reale intestatario del contratto o se si vogliono far migrare
in toto dei contratti aziendali. Il cliente, per poter effettuare il cambio,
dovrà comunicarlo al proprio gestore, insieme alla data entro la quale si desidera
che la migrazione diventi operativa. Il procedimento verrà svolto in tempi brevissimi,
entro due giorni, e sarà completamente gratuito.
Quando si chiamerà un cliente che
ha cambiato gestore mantenendo il proprio vecchio numero, una voce automatica
avvertirà il chiamante dell’avvenuto cambio, onde evitare di trovarsi spiacevoli
sorprese in bolletta, visto che esistono differenti tariffe di interconnessione
tra i vari operatori. Verrà formata una banca dati, contenente tutti i numeri
fissi e mobili attivati dai vari gestori, che potrà essere utilizzata dalla
Magistratura, che saprà quindi in maniera istantanea se un utente con un dato
numero fa ancora parte di quello piuttosto che dell’altro gestore, evitando
così problemi burocratici.