Le preoccupazioni sullo stalking di AirTag continuano a essere espresse, nonostante il fatto che il tracker di Apple sia il meno pericoloso sul mercato. Tuttavia, la direttrice del National Network to End Domestic Violence’s Safety Net Project hsa ribadito la sua paura al giornale CNET e ha suggerito una soluzione per promuovere la sicurezza di questi accessori. Ma andiamo con ordine.
AirTag: Apple dovrebbe collaborare con i competitor
L’OEM di Cupertino ha creato due funzionalità anti-stalking nei suoi AirTag, in primo luogo, gli utenti di iPhone verranno automaticamente avvisati se un tracker Bluetooth sconosciuto si sta muovendo con loro. In secondo luogo, questi emetteranno un suono se vengono separati dal loro proprietario per un periodo di tempo significativo. L’azienda ha successivamente realizzato un’app Android che consente ai proprietari di telefoni concorrenti di cercare manualmente gli AirTag.
Al contrario, Samsung SmartTags offre un’app che consente alle persone di cercare manualmente tracker sconosciuti, ma non ci sono funzioni di avviso proattivo. I Tile non offrono protezione, sebbene l’azienda rilasci sul mercato un’app simile a quella Samsung, sempre senza avvisi proattivi. I localizzatori GPS non offrono alcun mezzo a una vittima di stalking per identificare la loro presenza.
Nonostante tutto ciò, stalker e ladri hanno abusato degli AirTag. La mela ha recentemente rafforzato le protezioni aggiungendo un nuovo messaggio e avvisi più chiari, ma alcuni pensano ancora che sia necessario fare di più.
Erica Olsen, direttrice del National Network to End Domestic Violence’s Safety Net Project, ha detto a CNET che vorrebbe che le aziende che vendono questo tipo di prodotti lavorassero insieme. “Penso che ci saranno dei limiti fintanto che le soluzioni rimarranno con le singole aziende“, ha affermato.
[Le aziende] potrebbero iniziare fornendo informazioni reciproche e al pubblico su come vengono sfruttati i tracker Bluetooth. La condivisione dei risultati su come i rispettivi prodotti vengono utilizzati in modo dannoso è fondamentale per creare protezioni della privacy che funzionino ugualmente bene su tutti gli smartphone. Garantirebbe che tutte le aziende operino sugli stessi dati durante lo sviluppo di strumenti per prevenire o mitigare gli abusi.
Uno studente universitario ha affrontato uno dei punti deboli delle protezioni AirTag: la mancanza di scansione in background sui dispositivi Android.
Alexander Heinrich, ricercatore e Ph.D. studente presso l’Università tecnica tedesca di Darmstadt’s Secure Mobile Networking Lab, è uno dei creatori di un’altra app per il rilevamento di AirTag, chiamata AirGuard. L’app gratuita per Android è stata lanciata a settembre, molto prima che Apple lanciasse il suo Tracker Detect.
Da notare che il software dello studente offre alcune funzionalità che Apple non inserisce, inclusa la possibilità di eseguire la scansione di AirTag in background senza dover premere un pulsante specifico all’interno dell’app.
Voi credete che questi tracker siano sicuri o che siano un rischio per la sicurezza delle persone? Fatecelo sapere.