Dopo essersi dichiarato colpevole per l’accusa relativa al furto di bitcoin durante un'inchiesta sul mercato illegale di Silk Road, l'ex agente dei servizi segreti Shaun Bridges è stato condannato a 71 mesi di prigione (quasi sei anni) in un carcere federale. Mentre Bridge indagava su Silk Road con l'ex agente della DEA Carl M. Force (anche lui complice del furto), ha utilizzato le sue informazioni per rubare più di 20.000 bitcoin dal mercato di contrabbando su rete TOR chiuso dall'FBI nel 2013. Nello specifico, l'agente è riuscito a trasferire i fondi di molti spacciatori di droga nel proprio account prima che questi fossero arrestati: l'equivalente in dollari dei bitcoin sottratti da Bridge era al tempo di 300.000 dollari. Se Bridges non fosse stato smascherato, oggi avrebbe un patrimonio di ben 7,8 milioni di dollari.
La moneta virtuale Bitcoin
Parlando del reato, il giudice distrettuale Richard Seeborg ha dichiarato che il crimine era estremamente grave, in quanto compiuto da un pubblico ufficiale che ha tradito la fiducia dei cittadini che doveva proteggere. Il giudice Richard Seeborg è lo stesso che ha condannato l'ex agente DEA Carl M. Force all'inizio di quest'anno a 78 mesi di carcere e alla restituzione di 340.000 dollari alle vittime del furto. Anche Bridges ha subito una sanzione di questo tipo, circa mezzo milione di dollari da restituire. L'ex agente è naturalmente pentito di quello che ha fatto e ha chiesto pubblicamente scusa per le sue azioni.
Questa è solo una delle tante condanne emanate nell'operazione Silk Road, dove, oltre al carcere a vita per il fondatore Ross Ulbright, sono stati denunciati e arrestati anche ufficiali che hanno coordinato le operazioni. Recentemente è stato arrestato anche il canadese Roger Thomas Clark, forse un consigliere di Ulbright, che rischia fino a 30 anni di carcere.
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