Sempre più persone sono vittime ogni giorno di telefonate spam e telemarketing selvaggio e per questo Agcom ritiene siano necessarie nuove regole. La difesa dei consumatori, in un panorama dove molti call center agiscono ai limiti della legalità, è diventata una priorità. Questo a causa di atteggiamenti scorretti pur di concludere un contratto.
Agcom, in un comunicato stampa del 14 novembre 2024, ha spiegato: “Introdurre nuove regole dirette a contrastare frodi e telemarketing selvaggio tramite misure che impediscano il cosiddetto CLI Spoofing, ossia la pratica con cui l’utente viene ingannato sull’identità del soggetto chiamante a seguito della manipolazione del reale numero telefonico“.
Questa decisione è stata presa durante una consultazione pubblica nella seduta del 13 novembre 2024. L’Autorità oggi ritiene necessario “stabilire l’obbligo, per gli operatori nazionali, di bloccare le chiamate illegittime internazionali in entrata mascherate con numero telefonico nazionale, ossia quelle con prefisso italiano di rete fissa e con numeri cellulari italiani“.
Agcom: guerra contro le chiamate spam
Lo Spoofing è ormai una pratica comune per molti che, mascherano il loro numero di telefono reale, con numeri telefonici nazionali sia di rete fissa che mobile. Ecco perché Agcom ritiene necessario fermare le chiamate spam e di telemarketing aggressivo affinché siano gli operatori telefonici a bloccarle.
In questi casi non servirebbe più integrare a propria difesa app specifiche sul proprio smartphone o attivare opzioni integrate nell’app del dialer anti-spam contro le truffe telefoniche. Infatti, sarebbero i provider, come nel caso di abbonamenti premium, a bloccarle di default. Una buona notizia.
“In relazione all’utilizzo illecito del CLI spoofing l’Autorità – si legge nel comunicato stampa – ha diffidato TIM (Delibera n. 462/24/CONS) al rispetto degli obblighi previsti dal Codice di condotta sulle attività di teleselling e telemarketing“.
Tutto questo, come spiega l’Autorità, “si è reso necessario dopo le segnalazioni di alcuni cittadini che avevano ricevuto proposte di contratto in violazione dei requisiti di trasparenza previsti dal Codice stesso. Ora TIM avrà 120 giorni di tempo per assumere e comunicare nuove e più efficaci azioni di monitoraggio sui call center partner“.