Non sempre è facile stimare quanto traffico dati sia necessario prima di affrontare la scelta del migliore operatore mobile e della migliore offerta per sé. I nuovi dati AGCOM relativi all’evoluzione del mercato mobile, però, sono utili a capire quale sia il trend odierno, alla luce delle grandi novità che hanno investito il settore negli ultimi anni.
All’interno del nuovo report dell’Osservatorio sulle Comunicazioni emerge un dato eclatante: se nel 2014 il consumo pro capite di traffico dati era pari a circa 1,04 GB al mese, a fine 2018 tale quota era già salita a 3,88 GB. L’aumento, peraltro, sembra essere ogni anno più importante: il 2015 si è presentato con un +30,8%, il 2016 con un +31%, il 2017 già in aumento del 44% e il 2018 si è chiuso con un +50,8%. Se il trend dovesse confermarsi, insomma, il traffico dati consumato da rete mobile, pro capite, arriverebbe già a 6GB mensili entro la fine del 2019.
Molti i fattori che concorrono ad una crescita di questo tipo, ma due incidono in modo particolare:
- l’aumento della fruizione video, in ogni forma, sia in upload (Facebook, Instagram, Tik Tok e altre ancora) che in download (social network vari, ma anche strumenti quali YouTube o servizi come Netflix);
- l’aumento dei GB disponibili con le varie offerte (a prezzo sempre più accessibile): in questo caso la spinta è giunta dall’approdo sul mercato di Iliad, che in pochi mesi ha saputo conquistarsi ben il 3% delle Sim residenziali determinando anche un aumento delle Sim registrate (oggi il 75% degli utenti utilizza una Sim con traffico dati incluso, ma il dato appare in calo in virtù della possibilità di utilizzare doppia Sim su un elevato numero di smartphone).
Le cause di questo grande cambiamento in atto sono nel radicarsi della filosofia “always on” che sta portando la tradizionale fruizione da scrivania o da divano verso i sempre più grandi display degli smartphone; le conseguenze di tutto ciò si ripercuotono inesorabilmente sulle reti, poiché le infrastrutture che nel 2014 vedevano transitare 360 petabyte di dati oggi debbono gestirne circa 2000 (e l’aumento continuerà a rimanere considerevole).
Nell’anno intercorso tra settembre 2017 e settembre 2018, l’operatore che ha vissuto i momenti peggiori è Wind Tre: -1,5 milioni di utenze in un solo anno, pressapoco quantificabile come la contropartita del +1,6 milioni registrato da Iliad. TIM chiude a +63 mila unità e Vodafone con un calo di 0,5 milioni. In generale risulta essere considerevolmente aumentato il numero di utenti che ha cambiato operatore: la maggior facilità nella portabilità del numero, l’incredibile numero di offerte disponibili per chi cambia casacca e l’approdo dirompente di Iliad sul mercato hanno generato questa grande fibrillazione improvvisa.