Adobe rilascia il supporto al chip M1 per Premiere Pro

Secondo quanto si osserva, Adobe ha appena rilasciato il supporto al chipset Apple M1 per il suo software di video editing, Premiere Pro.
Adobe rilascia il supporto al chip M1 per Premiere Pro

Adobe ha appena rilasciato il supporto per il chipset Apple M1 per Premiere Pro. Finalmente, cari amici e amiche videomaker, ora “si vola”. Siamo curiosissimi di provare questa grande novità che attendevamo – con impazienza – da oramai tanto tempo.

Adobe Premiere Pro: i videomaker faranno salti di gioia

Premiere Pro di Adobe è stato ottimizzato per i PC Apple aventi il SoC M1.  Il supporto per i nuovi chip del colosso di Cupertino viene lanciato oggi, dopo il debutto in versione beta avvenuto a dicembre dello scorso anno. Adobe afferma che ci sono aumenti di velocità in tutta l’app, da un lancio più veloce del 50% a un “modifica” più veloce del 77%.

Ricordiamo che la compagnia di Tim Cook ha rilasciato i suoi primi computer con chip M1 a novembre. Sebbene siano in grado di eseguire app create per macchine con processori Intel, i programmi hanno dovuto essere aggiornati per sfruttare appieno i miglioramenti di velocità dell’M1. L’integrazione di Adobe è sempre stata una necessità: le sue app sono strumenti creativi fondamentali per molti professionisti dell’imaging, del suono e in altre aree e, fortunatamente, la società è stata abbastanza veloce nel rilasciare i major update per le sue app più importanti:

  • Lightroom per M1 è stato lanciato a dicembre;
  • Photoshop per M1 è stato svelato a marzo;
  •  Lightroom Classic, Illustrator e InDesign per M1 sono stati aggiornati a giugno.
  • Oggi anche Adobe Character Animator e Media Encoder stanno ricevendo il supporto al SoC M1.

Premiere Pro riceverà anche altri aggiornamenti delle funzionalità nella sua versione di luglio. La più grande novità riguarderà la funzione di sintesi vocale, precedentemente in versione beta, in grado di generare automaticamente una trascrizione dei video. Ci sarà anche una nuova funzione di personalizzazione dei sottotitoli che consente agli utenti di regolare il modo in cui quel testo potrebbe essere visualizzato all’interno del proprio video.

Fonte: The Verge

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