La notizia che il Canone TV in Francia è stato abolito ha fatto il giro dell’Europa. L’idea che potesse essere replicata in Italia, dato che il Canone Rai è la tassa più odiata dai contribuenti, ha risvegliato gli animi.
Infatti, c’è fermento attorno all’abbonamento radiotelevisivo italiano dato che, da gennaio 2023, dovrà essere estromesso dalla bolletta della luce. In pratica, per ottemperare alle linee guida dell’Unione Europea, le fatture dell’energia elettrica non dovranno più contenere “oneri impropri“.
Questa decisione è stata presa per garantire il mercato libero e una maggiore chiarezza dei costi effettivi senza possibili escamotage commerciali poco trasparenti. Dal 2016, anno in cui fu introdotto il Canone Rai in bolletta, molti provider di energia hanno sfruttato questa opportunità.
Nel corso di questi anni non sono mancate promozione del tipo “Canone Rai gratis” o “il Canone TV per un anno lo paghiamo noi per te”. La fantasia l’ha sempre fatta da padrona per attirare nuovi clienti e mantenere il costo dell’energia non propriamente conveniente, almeno rispetto ad altri.
La notizia dell’addio del Canone TV in Francia è stata cavalcata molto bene da alcuni partiti che, vista la recente crisi di Governo, la stanno sfruttando per promettere l’abolizione del Canone Rai anche in Italia. Ma c’è da fidarsi o si tratta della solita bugia da campagna elettorale?
Canone Rai: sarà abolito definitivamente?
È evidente che i partiti in lotta per la poltrona si sentano sotto pressione e, nonostante gli italiani con molta probabilità non andranno al voto per decidere chi sostituirà il Governo Draghi, cercano comunque di raccogliere consensi il più possibile. E il Canone Rai fa sempre effetto.
L’obiettivo è avere voce in capitolo nel caso venga creata una coalizione di maggioranza o di minoranza. Tuttavia occorre stare attenti alle promesse “da marinaio”. Infatti, la situazione economica dell’Italia, e in particolare della Rai, non è delle migliori.
Abolire il Canone Rai vorrebbe dire, per un ipotetico nuovo Governo, trovare un modo alternativo per finanziare la televisione pubblica italiana oltre a dover fare a meno della percentuale che viene trattenuta dalle Casse dello Stato.
Perciò anche questa, come la notizia che in certe Regioni non si pagherà il Canone Rai, va presa con le pinze. È ancora troppo presto per definire un futuro certo in merito all’abbonamento radiotelevisivo italiano.