Secondo quanto riportato dal Corriere della Comunicazioni, "le nuove reti Lte rischiano di slittare ben oltre i tempi fissati al 2013, con danno per gli operatori telefonici (Telecom I., Vodafone, Wind e 3 Italia) che hanno gia’ investito 4 miliardi di euro nell'asta per le frequenze e ne prevedono altrettanti per costruire e gestire i nuovi network".
Il Corriere della Comunicazioni sottolinea che sono tre i fattori frenanti del network 4G, indispensabili per veicolare il traffico dati in esplosione. In primo luogo, non c'e' "nessuna certezza sulla liberazione entro dicembre di quest'anno delle frequenze a 800 Mhz" occupate dalle tv. In secondo luogo, le "forti interferenze fra le onde radio della telefonia mobile a 800 Mhz", le più pregiate, e "il segnale del digitale terrestre televisivo rischiano di oscurare una tv su quattro nei grandi centri urbani".
C'e' infine il vecchio nodo tutto italiano dei "limiti di emissione elettromagnetica" che rischiano di impedire la condivisione dei siti per gli operatori e fanno lievitare i costi dei network del 40%.