L’amministratore delegato di Poste S.p.A., Massimo Sarmi, non usa giri di parole per annunciare la novità con la quale dal prossimo Natale l’azienda intende rivoluzionare i sistemi di pagamento.
In un’intervista sul prossimo numero de L’Espresso, Sarmi spiega che "la logica è quella di valorizzare a costi marginali gli investimenti fatti. In altre parole: i sistemi di accettazione dei nostri uffici, il nostro call center, le strutture che ci permettono già oggi di mandare una raccomandata, una lettera, un telegramma, con il computer, sono gli stessi che utilizziamo per diventare un operatore virtuale di telefonia mobile".
L’amministratore delegato spiega che "del traffico telefonico si occuperà Vodafone, che è il nostro partner. Noi sviluppiamo quella parte dell’uso del cellulare che è il denaro elettronico. Facciamo del telefonino uno strumento di pagamento".
Tecnicamente, ecco come funzionerà il cellulare-bancomat "Prendiamo la sim di un telefonino e la dividiamo (siamo i primi al mondo) in due parti. In una ci sono i servizi di telecomunicazione, nell’altra i certificati digitali e i collegamenti con i servizi di pagamento di Poste. Invece di utilizzare il computer, faccio tutto cliccando su un’icona che appare sul display del cellulare. Posso accreditare i soldi sul telefonino, ricaricare una carta pre-pagata, trasferire denaro… Tutto digitando un cordless come per mandare un sms".