Un rapporto pubblicato dal South China Morning Post ci informa che la Cina ha già cominciato a lavorare sul 6G, il prossimo standard della connettività wireless: i ricercatori del paese sono riusciti infatti a trasmettere 1 terabyte di dati a oltre 1 chilometro in un secondo. L’impresa da record è stata annunciata da un team guidato dal professor Zhang Chao della School of Aerospace Engineering della Tsinghua University.
6G: il record della Cina che punta ad essere leader mondiale nella ricerca
Il report aggiunge che il risultato è stato raggiunto tramite l’utilizzo di onde radio ad altissime frequenza note come “onde millimetriche a vortice“: si legge che quella che viene al momento definita come tecnologia 6G potrebbe essere utilizzata per migliorare armi e sistemi di difesa. Dal test si evince infatti come le armi ipersoniche, che viaggiano a una velocità pari o superiore a cinque volte quella del suono, potranno sfruttare il 6G per rilevare bersagli e per le comunicazioni.
Il professor Zhang Chao afferma che le onde millimetriche a vortice sono diverse da qualsiasi cosa sia stata utilizzata nelle comunicazioni radio negli ultimi 100 anni. Un aspetto che, secondo Chao, rende la Cina il paese leader mondiale nella ricerca sulle potenziali tecnologie chiave per il 6G.
Un ricercatore che lavora a Pechino per il governo cinese ha spiegato che si tratta dell’inizio di una rivoluzione nella tecnologia delle comunicazioni: sebbene abbia preferito rimanere anonimo visto il lavoro confidenziale che sta svolgendo, ha spiegato che non si tratta solo di pura velocità, ma di introdurre una nuova dimensione fisica che può portare a un mondo completamente nuovo con possibilità quasi illimitate.
Parlando più in termini pratici: al momento siamo nella piena fase di transizione al 5G, quindi per parlare del 6G in termini puramente commerciali si stima che un debutto in Cina potrebbe avvenire entro il 2030.
Al di là delle dichiarazioni locali, il gigante asiatico sembra comunque in prima linea sulla tecnologia del futuro: un studio condotto lo scorso settembre dal Nikkei e dall’istituto di ricerca giapponese Cyber Creative ha rilevato che la Cina possiede oltre il 40% dei brevetti legati al 6G del mondo. Gli Stati Uniti seguono al 35%, davanti a Giappone (10%), Europa (9%) e Corea del Sud (4%).
Proprio gli americani lo scorso aprile hanno annunciato una partnership da 4.5 miliardi di dollari con il Giappone per lavorare sul 6G nel tentativo di non rimanere indietro.