La Commissione europea ha avviato una nuova fase del procedimento nei confronti dell’Italia, in quanto i servizi di pronto intervento italiani non ricevono ancora informazioni sull'ubicazione di coloro che chiamano il 112 – il numero unico d'emergenza europeo – da cellulari, nonostante una precedente sentenza della Corte di giustizia europea. La Commissione ha deciso di inviare all'Italia un parere motivato, ultima fase del procedimento prima di adire nuovamente la Corte di giustizia europea, che dovrebbe poi decidere di condannare l'Italia al pagamento di una penale per il mancato rispetto di una precedente sentenza. La Commissione ha inoltre messo termine al procedimento avviato nei confronti della Lituania, dato che sono ora disponibili i particolari relativi all'ubicazione di coloro che chiamano il 112 dai cellulari.
"Sapere dove si trovano le persone che hanno urgente bisogno di aiuto è fondamentale per l'efficace funzionamento del 112, numero unico d'emergenza europeo, soprattutto quando le chiamate sono effettuate da cellulari. Invito pertanto l'Italia a dare attuazione a tutti gli elementi di questo importantissimo servizio e a conformarsi alla sentenza formulata dalla Corte di giustizia europea nel gennaio di quest'anno. L'Italia deve rispettare questa importante prescrizione comunitaria, obbligatoria negli ultimi sei anni " ha detto Viviane Reding, commissario dell'UE responsabile per le telecomunicazioni. "Il nostro operato per garantire la corretta attuazione dei servizi del 112 ha dato buoni risultati in altri Stati membri e sono soddisfatta per il fatto che i servizi di soccorso della Lituania ricevano ora informazioni sull'ubicazione di coloro che formano il 112 e che quindi la Commissione possa chiudere il procedimento di infrazione."
Il numero unico di emergenza per tutti i paesi dell'UE, il 112, è stato introdotto nel 1991 in aggiunta ai numeri nazionali di soccorso. Il 112 è ora operativo in tutti gli Stati membri dell'UE. Dal 1998 la normativa dell'UE impone agli Stati membri di garantire che tutti gli utenti di telefonia fissa e mobile possano chiamare gratuitamente il 112. Dal 2003 gli operatori nel settore delle telecomunicazioni devono fornire ai servizi di soccorso informazioni sull'ubicazione di chi effettua la chiamata. Le disposizioni comunitarie concernenti il 112 sono rafforzate nel quadro della riforma delle norme europee in materia di telecomunicazioni, segnatamente per quanto riguarda una più rapida messa a disposizione delle autorità di soccorso di informazioni sull'ubicazione di chi effettua la chiamata, la maggiore sensibilizzazione (in particolare dei viaggiatori), l'estensione degli obblighi di accesso ad alcuni tipi di telefonia via Internet (VoIP) e l'accesso per i disabili.
All'Italia potrebbe essere imposto il pagamento di una somma forfettaria minima di 9,92 milioni di euro.