Nel 2017, Nintendo ha fatto – di nuovo – quello che sa fare meglio: innovare. Con quella Nintendo Switch che, rinunciando alle performance ben superiori delle rivali PlayStation 4 e Xbox One, ha messo sul piatto un hardware di facilissimo accesso per gli sviluppatori, caratterizzato da una filosofia ludica tanto semplice quanto rivoluzionaria. Per altro nascosta nel suo stesso nome.
Sì perché, Nintendo Switch è di fatto una console ibrida, che permette agli appassionati – ma pure ai semplici curiosi! – di giocare in piena libertà sia a casa che all’aria aperta, facendo affidamento sulla sua completa portabilità. Una console, quella del colosso di Kyoto, che per natura lascia la scelta letteralmente nelle mani dell’utente, che vuole e deve godersi una pletora di videogame tanto sul salotto di casa interfacciandosi alla TV tramite DockStation quanto ereditando la filosofia di un qualsiasi dispositivo portatile, dotato di uno schermo autonomo dai colori brillanti e dalla nitidezza inarrivabile. Lo stesso che, in più di tre anni, ha ospitato piccoli e grandi capolavori in pixel e poligoni: da Super Mario Odyssey a The Legend of Zelda: Breath of the Wild, passando pure per il più recente Animal Crossing: New Horizons e la stupefacente conversione di The Witcher 3: Wild Hunt, sontuoso gioco di ruolo di casa CD Projekt RED. Senza dimenticare l’appena annunciato Paper Mario: The Origami King.
Saltando al settembre del 2019, poi, la “grande N” ha deciso di affiancare al suo gioiellino tecnologico – e campione di incassi – una versione entry-level più economica che punta a soddisfare le esigenze di un’utenza specifica, rinunciando ad alcune delle sue caratteristiche importanti. Compresa la possibilità di switchare tra una modalità e l’altra. Nasce così Nintendo Switch Lite, versione solo portatile della macchina ibrida made in Japan: scopriamo insieme tutte le differenze tra i due modelli e quale si adatta meglio alle vostre richieste nel caso siate interessati ad avvicinarvi all’universo della casa dell’idraulico baffuto per eccellenza.
- Nintendo Switch vs. Nintendo Switch Lite: le specifiche tecniche
- Nintendo Switch e Switch Lite: le differenze nello schermo e nella batteria
- Nintendo Switch vs. Nintendo Switch Lite: differenze nel design
- Nintendo Switch vs. Nintendo Swith Lite: le differenze nei giochi
- Nintendo Switch vs. Nintendo Swith Lite: differenze nel prezzo e confronto
Nintendo Switch vs. Nintendo Switch Lite: le specifiche tecniche
Dal punto di vista squisitamente tecnico, Nintendo Switch e Nintendo Switch Lite non fanno registrare differenze troppo marcate. Il processore, un NVIDIA Tegra, è praticamente lo stesso, mentre alla vista a cambiare è lo schermo, con la versione originale che vanta 6.2 pollici contro i 5.5 pollici di quello più economico, a tutto vantaggio di peso e ergonomicità. Più sotto, le specifiche tecniche di entrambe le console:
Nintendo Switch
- CPU: NVIDIA Custom Tegra
- Schermo: LCD da 6.2 pollici (risoluzione 1280×720, touchscreen capacitivo)
- Durata della batteria: 2.5-6.5 ore (versione 2017), 4.5-9 ore (revisione 2019)
- Dimensioni: 102 x 239 x 13.9 mm (Joy-Con inclusi)
- Peso: 398 g (297 g senza Joy-Con)
- Modalità supportate: TV, Da tavolo, Portatile
- Colorazioni: Joy-Con Blu/Rossi, Grigi, varie edizioni limitate
Nintendo Switch Lite
- CPU: NVIDIA Custom Tegra
- Schermo: LCD da 5.5 pollici (risoluzione 1280×720, touchscreen capacitivo)
- Durata della batteria: 3-7 ore
- Dimensioni: 91.1 x 208 x 13.9 mm
- Peso: 275 g
- Modalità supportate: Portatile
- Colorazioni: Giallo, Turchese, Grigio
Nintendo Switch e Switch Lite: le differenze nello schermo e nella batteria
Proprio il già citato schermo è la differenza che più salta all’occhio tra i due device. I display sono entrambi touchscreen capacitivi LCD con una risoluzione di 1280×720, ma Switch Lite conta su una densità di pixel superiore, regalando un’immagine leggermente più nitida e definita. Sotto la scocca, sono le performance della batteria integrata a segnare un’altra distinzione fondamentale, sia tra Lite e Switch “liscia” che tra le stesse e la revisione della console effettuata nel 2019 – riconoscibile grazie al codice identificativo HAC-001(01). L’originale garantisce infatti un’autonomia dalle due ore e mezza e le sei ore e mezza, in base al gioco utilizzato, mentre la riedizione ibrida raddoppia i risultati spingendosi ad un massimo di nove ore di gioco. Lite si colloca a metà strada, con una batteria che offre dalle tre alle sette ore di puro divertimento videoludico.
In sintesi, queste le performance della batteria di tutti e tre i modelli dell’ultimo gioiellino tecnologico di Nintendo:
- Nintendo Switch (revisione 2019): dalle 4.5 alle 9 ore
- Nintendo Switch Lite: dalle 3 alle 7 ore
- Nintendo Switch (modello 2017): dalle 2.5 alle 6.5 ore
Nintendo Switch vs. Nintendo Switch Lite: differenze nel design
L’originale Switch si distingue per un’unità centrale e due alloggiamenti posti sui lati per inserire i controller Joy-Con, che possono poi essere estratti per giocare in modalità Home con la TV o su una base piana (con la console poggiata su qualsiasi superficie grazie allo stand posteriore), lasciando respiro ai nostri polsi. In ogni momento, è allora possibile separare i due pad in dotazione per sfruttare il multiplayer locale – sia competitivo che cooperartivo. Tutto cambia con la riedizione Lite, che è caratterizzata da un unico blocco compatto con Joy-Con non estraibili: per il multigiocatore avrete bisogno di una coppia di Joy-Con aggiuntivi, da acquistare separatamente. Con le regole di simmetria a venire meno, Nintendo ha deciso di dotare la “piccolina di casa” di una croce direzionale sul lato sinistro del case – il cosiddetto D-pad, per intenderci, particolarmente comodo per i titoli arcade o per i picchiaduro in due dimensioni -, solida e resistente quanto il corpo stesso del dispositivo, ora assai più “giocattoloso”.
Vien da sé che il peso e le dimensioni ridotte rendono Nintendo Switch Lite più maneggevole e decisamente più confortevole per lunghe sessioni di gioco, così come più adatta per perdersi in un coloratissimo e nostalgico viaggio nel passato grazie ai titoli NES E SNES introdotti gratuitamente nell’eShop della compagnia giapponese con Nintendo Switch Online – naturalmente solo sottoscrivendo un abbonamento mensile, trimestrale o annuale -, ma pure esclusive del calibro di Super Mario Maker 2, in cui creare i propri livelli personalizzati e condividerli con il resto della community online. Un compromesso allettante per quanti amano portare in giro i propri videogiochi preferiti. D’altronde è proprio la totale portabilità il cavallo di battaglia del device dagli occhi a mandorla, che sacrifica la compatibilità con la dock rinunciando al flusso video verso il televisore, così come pure al Rumble HD e al supporto agli infrarossi con la telecamera IR.
Per fare chiarezza, la prima feature citata è una tecnologia di feedback aptico presente all’interno dei Joy-Con, una funzionalità innovativa – e purtroppo non sfruttata quanto ci sarebbe piaciuto – che è in grado di trasmettere una enorme varietà di dettagliati feedback sensoriali alle nostre mani mentre giochiamo, consentendoci di vivere un’esperienza immersiva a 360°. Trattasi sostanzialmente di una nuova tecnologia capace di trasmettere una enorme varietà di dettagliati ritorni sensoriali alle nostre mani mentre giochiamo, comunicandoci una sensazione quasi reale di peso, dimensioni, forza, posizione di numerosi elementi a schermo, direttamente nei nostri palmi. Capirete allora che, con una console tanto compatta e leggera, sarebbe stato impossibile integrarla direttamente nella scocca, a favore di un approccio al gaming più snello e senza “fronzoli”. Esempio più esplicito in tal senso è dato ancora oggi da 1, 2… Switch e dal suo minigioco della scatola di biglie: tenendo in mano uno dei Joy-Con, dovremo muoverlo nel palmo della mano, facendo finta che sia una piccola scatoletta contenente un numero variabile di biglie. L’obiettivo è quello di indovinare, semplicemente affidandosi al tatto, il numero di palline presenti all’interno del Joy-Con stesso.
La big N, per le tre colorazioni iniziali di Nintendo Switch Lite, ha pure scelto una finitura opaca. Questo apparentemente piccolo particolare non rende il dispositivo solo meno soggetto a macchie e graffi, ma anche dotato di un grip migliore rispetto al modello base.
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Nintendo Switch vs. Nintendo Swith Lite: le differenze nei giochi
Se è vero che il modello Lite presenta delle evidenti – e volute – mancanze, il problema pratico principale è che l’incarnazione portatile di Switch non supporta tutti i titoli della line-up giapponese. O per lo meno non tutte le loro caratteristiche.
Nintendo ha ben pensato di segnalare sulle confezioni dei giochi e sul sito ufficiale quali titoli richiedono di possedere dei normali Joy-Con (comunque compatibili con il modello Lite). Si tratta comunque di una lista piuttosto risicata:
- Super Mario Party: il party game supporta solo le funzioni TV e da tavolo, entrambe non contemplate su Nintendo Switch Lite. Comprando Joy-Con separati è però possibile giocare.
- 1,2… Switch: come dicevamo poco prima, è pensato proprio per mostrare le capacità di motion control della console, e non può essere giocato su Lite. Comprando Joy-Con separati è però possibile giocare.
- Just Dance: anche in questo caso per ripetere le movenze a schermo dovete poter impugnare i Joy-Con separatamente dallo schermo. Comprando Joy-Con separati è però possibile giocare.
- Fitness Boxing: come prima, separando i due Joy-Con è possibile riprodurre le movenze a schermo. Problema aggirabile con il solito acquisto separato dei peculiari controller realizzati da Nintendo.
- Nintendo Labo: in questo caso specifico è assolutamente impossibile utilizzare un Nintendo Switch Lite per giocare con le costruzioni in cartone di Nintendo. Anche comprando Joy-Con separati, Lite non può essere incastrata nei cartonati di Labo, che sono pensati su misura per la versione ibrida.
Oltre a questi cinque giochi, ci sono altri titoli che possono sì essere giocati in modalità portatile, ma che beneficiano dell’utilizzo dei Joy-Con per utilizzare a pieno tutte le loro meccaniche. Pensate a Super Mario Odyssey, caso in cui i Joy-Con permettono di eseguire con facilità tecniche avanzate con un semplice movimento di polso. Oppure all’adrenalinico ARMS, il picchiaduro Nintendo che fa dell’uso dei controlli di movimenti il suo focus principale. O ancora a piccoli – ma per certi versi rivoluzionari – titoli come Snipperclips, che sono costruiti per essere giocati in coppia utilizzando un Joy-Con a persona.
Limitazioni che, se non dovessero preoccuparvi, indicherebbero Lite come il modello più adatto al vostro stile di gioco. A patto che siate alla ricerca di una potente console portatile.
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Nintendo Switch vs. Nintendo Swith Lite: differenze nel prezzo e confronto
Chiudiamo il testa a testa tra le due “sorelline” di Kyoto focalizzandoci sul prezzo. Senza considerare sconti e promozioni di sorta, Nintendo Switch nella sua versione top di gamma è proposta a 329 euro. Nella confezione troverete la console, i due Joy-Con, la dockstation per collegala alla TV, l’alimentatore, il cavo HDMI e i due laccetti per assicurare i controller. Switch Lite, da parte sua, è venduta a un prezzo consigliato di 219 euro, per un pacchetto minimale che include il dispositivo e l’alimentatore. Non mancano poi svariati bundle che offrono anche un gioco, dedicati generalmente alle esclusive di maggior richiamo, o ancora edizioni speciali con estetica che ricorda colori e loghi di determinati titoli.
In questi casi il prezzo tende naturalmente a lievitare, ma per i collezionisti rappresentano un’ottima occasione di arricchire la propria collezione geek dal punto di vista dell’hardware. Tra le più belle, ricordiamo quella pensata per celebrare il lancio di Pokémon Spada e Pokémon Scudo, quella per Super Smash Bros. Ultimate o ancora quelle pennellate dai colori pastello di Animal Crossing: New Horizons e di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, ultima incarnazione delle avventure di Link nelle terra incantate di Hyrule.
Appurato il costo inferiore di circa 100 euro, Nintendo Switch Lite risulta oggettivamente più conveniente, a patto di rinunciare ad alcune delle feature principali del modello di alta gamma. Nessuna delle due macchine da gioco è migliore dell’altra, per una valutazione che varia decisamente in base alle vostre esigenze ludiche. Se apprezzate la versatilità del modello base tra TV di casa e mobilità, allora questa è la scelta che fa per voi; se invece vi alletta la sola portabilità e non avete interesse a condividere la vostra console in multigiocatore locale, è Lite la parolina magica che potrebbe farvi aprire il portafogli.
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